L’Associazione FAI antiracket di Vittoria, rappresentata da Eliana
Giudice, è stata da subito al fianco dell’imprenditore Giuseppe
Biundo, titolare della C.A.A.I.R. di Vittoria, nonchè socio fondatore
dell'associazione antiracket, non appena emersa la notizia
dell’incendio doloso all’interno del parcheggio dell’azienda
C.A.A.I.R. di Vittoria e
ciò con la collaborazione dei vertici nazionali della FAI Antiracket. L'incendio, verificatosi nella notte tra il 17 e il 18
febbraio del 2017, ha distrutto tre articolati, ne ha danneggiato un
quarto ed ha ferito gravemente un autista.
La Fai Antiracket di Vittoria coglie l’occasione per dire a tutti gli esercenti di
un’attività economica che chi si oppone al racket può contare,
oltrecchè sull’aiuto delle forze dell’ordine e delle leggi, anche
sul sostegno della FAI Antiracket operante sul territorio.
Come più volte sottolineato in diverse incontri e convegni,
esiste un punto fermo dell’attuale legislazione, la legge n. 44/99,
che consente alle vittime delle richieste estorsive ed anche
dell’usura di essere ristorati dei danni patiti fino ad un massimo di
un milione e mezzo di euro.
Questa legge è stata fortemente voluta dalla FAI Antiracket che con
forte impegno civile non smette di contrastare chi si oppone al corso
naturale della vita economica.
Il racket o pizzo è un’attività criminale
generalmente volta ad ottenere da un operatore economico, con violenza o
minaccia, una somma di denaro o qualsiasi altro profitto, o
l’imposizione dell’impiego di personale o la vendita di merci e
prodotti.
Il quid pluris della richiamata legge è dato dal fatto che essa
consente l’elargizione delle somme ristoratrici dei danni, non solo a
chi è stato vittima di richieste estorsive nel senso voluto dal codice
penale, ma anche a chi è stato danneggiato da condotte delittuose che,
per circostanze ambientali e modalità del fatto, sono riconducibili a
finalità estorsive.
All’articolo 3 la richiamata legge 44/99 parla, infatti, di “situazioni di intimidazione anche ambientale”: il riferimento è a un
ambiente in cui la mafia ha la signoria sul territorio, come purtroppo quello del territorio di Vittoria, che ha fatto registrare negli ultimi anni
tutta una serie di attentati incendiari.
Per non dire di tutti i pronunciamenti giudiziari, susseguitisi nel
tempo, che hanno connotato da sempre la città di Vittoria con i suoi
comparti economici, come territorio infiltrato dalla mafia. E’ in questo contesto ambientale che si è verificato l’incendio,
con danni ai tre autocarri, di cui uno di proprietà del titolare
Giuseppe Biundo, e due di terzi, estranei alla ditta, in rapporto di “subvettore” con la stessa.
Grazie alla previsione dell’art. 3
della preziosa legge potranno essere ristorati dei danni subiti.
Ovviamente tale legge pretende assoluta collaborazione con le forze
dell’ordine da parte di chi fa istanza di ristoro, nonchè
l’immediato impiego di quanto ricevuto nell’azienda stessa.
La Fai Antiracket di Vittoria sarà sempre al fianco degli imprenditori
che denunciano e collaborano con le forze dell’ordine, per contrastare
il fenomeno mafioso e restituire al nostro territorio libertà e vera
crescita economica.