Nel Teatro Umberto
Giordano di Foggia il ricordo di Giovanni Panunzio, l’imprenditore che si
ribellò al “pizzo” e che fu ammazzato dalla mafia ventiquattro anni fa.
Alla serata in onore
di Giovanni hanno partecipato gli artisti del Centro Universitario Teatrale, i
complessi corali diretti dal M° Luciano Fiore, il soprano Ripalta Bufo e il M°
Fabrizio. Presenti i rappresentanti delle istituzioni e delle autorità
locali. In platea anche gli studenti e le
insegnanti dell’Istituto ‘Blaise Pascal’ che da tempo condividono, attraverso una
serie di progetti, il percorso per la legalità portato avanti dall’associazione. Repressione penale,
educazione alla legalità, impegno civile, cultura e diritti: queste le proposte
degli attivisti per contribuire
alla costruzione di una società equa e libera che combatta soprusi e violenza
criminale.
Nello stesso ambito di iniziative Michela
Magnifico ha presentato il libro dedicato all’imprenditore ucciso il 6 novembre
1992, testo curato dalla casa editrice “Edizioni La Meridiana” da titolo "6 Novembre 1992. Il coraggio di un uomo". Tra i momenti più intensi della serata l’intervento di Giovanna Belluna con il suo
messaggio rivolto direttamente agli assassini del suocero Giovanni: “con la loro
violenza omicida - ha detto - hanno reso imperituro l’esempio di Giovanni Panunzio, donato
alla città di Foggia e all’Italia intera.”
Tra gli ospiti anche Mario Nero, testimone
di giustizia che con la sua testimonianza rese possibile la condanna degli
assassini di Panunzio e che è tornato a Foggia dopo ventiquattro anni. Egli ha dovuto lasciare i suoi affetti e la
sua terra, senza rivederli più, solo per aver esercitato il suo dovere civico di testimone. L’Associazione
“Giovanni Panunzio – Eguaglianza Legalità Diritti” ha dato il proprio contributo
affinché l’esempio di Mario Nero non
venisse dimenticato. “Ora – afferma Dimitri Lioi, presidente dell'associazione - chiediamo
alle istituzioni e agli amministratori pubblici di Foggia e della Capitanata,
per parte loro, di dare un concreto seguito. Sia riconosciuta una benemerenza
civica a questo testimone di giustizia poiché è un gesto che egli merita
appieno. Ne sarà sancito e valorizzato il suo esempio agli occhi di chi visse
allora quei tragici momenti e per le giovani generazioni.”