Lunedì 12 settembre 2016, a partire dalle ore 10:30, nella Sala Consiliare
presso la scuola media ‘Leonardo da Vinci’ a San Marcellino (in via Starza) si terrà
una manifestazione pubblica in memoria di Antonio Ciardullo ed Ernesto Fabozzi,
vittime innocenti di camorra assassinate nel 2008 dal gruppo del boss Giuseppe
Setola.
Ciardullo, autotrasportatore, e Fabozzi, suo dipendente, avevano ricevuto
richieste estorsive ma avevano fatto esplicitamente intendere di non volersi
piegare alla logica del “pizzo”. Dieci anni prima dell’agguato mortale,
esattamente nel 1998, Ciardullo aveva denunciato il suo estorsore facendolo
arrestare.
Nel loro ricordo l’iniziativa del prossimo lunedì organizzata dalla FAI e dall’Uca,
Unione Casertata Antiracket Parete-Trentola Ducenta. Ad essa prenderanno parte
i dirigenti della Federazione Antiracket e Antiusura insieme a rappresentanti
del mondo delle istituzioni.
Interverranno: Anacleto Colombiano, Sindaco di San Marcellino (Caserta);
Salvatore Verde, Parroco del paese. Sono stati invitati il Prefetto di Caserta,
Arturo De Felice; Francesco Messina, Questore di Caserta e Giancarlo Scafuri,
Comandante provinciale dei Carabinieri di Caserta insieme a Giuseppe Verrocchi,
Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Caserta. In rappresentanza della FAI interverranno Rosario D'Angelo e Luigi Ferrucci, rispettivamente coordinatore regionale e provinciale della federazione antiracket.
“L’esempio di due persone coraggiose che si ribellano alla camorra ci sprona
ancora di più a fare rete per riscattare la storia di questo territorio”. È il
messaggio che accompagna l’ottavo anniversario della morte di Antonio Ciardullo
ed Ernesto Fabozzi, persone perbene ammazzate perché hanno fatto la scelta giusta: denunciare e schierarsi contro le mafie.
Il ricordo
“Antonio Ciardullo, 51enne autotrasportatore di San
Marcellino, e il suo dipendente Ernesto Fabozzi, 43, muoiono il 12 settembre,
uccisi con quindici colpi di arma da fuoco calibro 9x21 e 9x17. Nel maggio del
1998 Ciardullo ha denunciato Giuseppe Guerra 32 per estorsione e il camorrista
già allora ha provato a sparargli per vendicarsi. Sfuggito miracolosamente alla
prima condanna a morte, in quel 2008 Ciardullo non ha scampo. Il 12 settembre,
di pomeriggio, sta riparando un furgone-frigo nel deposito di automezzi vicino
al cimitero cittadino, quando si avvicinano i killer. Setola e Letizia piombano
in moto e sparano all’impazzata eliminando anche l’unico testimone, proprio
Fabozzi, che in quel momento è a terra a controllare il motore del tir.
Giuseppe Guerra è lo “specchiettista”, mentre le perizie balistiche accertano
che la semiautomatica calibro 9×21 è la stessa usata anche nel massacro di
extracomunitari di Castel Volturno.”
(Da ‘Storia del movimento antiracket 1990-2015' di Filippo Conticiello)