“L’esempio di come si può vivere in una società a testa alta e
dignitosamente ci è offerto quotidianamente da Augusto Di Meo, testimone oculare del delitto di don
Giuseppe Diana e da 22 anni è in attesa di essere ufficialmente riconosciuto
come testimone di giustizia”, al
quale la FAI – Federazione delle Associazioni Antiracket Italiane vuole
esprimere la propria vicinanza e solidarietà, dopo il vile atto
intimidatorio perpetrato ai suoi danni nella notte tra venerdì 24 e sabato 25
giugno.
“Condanniamo fermamente
coloro i quali, diversamente, agiscono di nascosto, al buio, e scambiano la
vigliaccheria delle loro azioni per coraggio e forza e ci
auguriamo che le forze dell’ordine e la magistratura facciano piena luce su
questo episodio in tempi rapidissimi. La FAI continuerà a battersi contro la
criminalità organizzata e ogni forma di estorsione per affermare la legalità
accanto alle persone come Augusto Di Meo, grazie al quale è stato possibile
infliggere un duro colpo al clan dei casalesi”.