Sabato 2 luglio, presso la Base della Marina Militare - Forte San Salvatore in provincia di Messina, a partire dalle ore 10.30, si terrà l'Incontro Nazionale delle Associazioni Antiracket aderenti alla FAI con l'Arma dei Carabinieri.
L’iniziativa, promossa dalla FAI - Federazioni delle Associazioni Antiracket e Antiusura Italiane, sarà aperta dai saluti del Presidente della FAI Pippo Scandurra e del Sindaco di Messina Renato Accorinti. Interverranno, inoltre, il Presidente Onorario della FAI Tano Grasso, il Magistrato della Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Maurizio De Lucia ed, infine, il Commissario Straordinario Antiracket Santi Giuffrè.
Le conclusioni saranno affidate al Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette.
L'iniziativa pone l'accento
sull'importanza della sinergia con le forze dell'ordine ed evidenzia quanto le circa
70 associazioni aderenti alla FAI rappresentano un modello di collaborazione tra
gli operatori economici e le Istituzioni e in particolare l’Arma dei
Carabinieri.
Durante l'iniziativa, inoltre, al
fine di offrire plasticamente l’efficacia di questa esperienza, interverrà un
ufficiale o sottufficiale dell’Arma ed un esponente dell’associazionismo
antiracket che forniranno diretta testimonianza degli incredibili risultati
ottenuti grazie al lavoro sinergico delle associazioni antiracket con le forze
dell'ordine. Le cinque storie di cui si parlerà riguarderanno non solo
l'esperienza siciliana (Palermo, Messina e Gela), ma anche il modello Ercolano
in Campania ed una significativa esperienza antiracket accaduta a Foggia in
Puglia.
Non è, inoltre, un caso che l'incontro
nazionale delle Associazioni FAI Antiracket e l'Arma dei Carabinieri avvenga a Messina.
Una scelta precisa che ha un valore simbolico, in quanto proprio nella
provincia dello Stretto è nata a Capo d’Orlando nel 1990 la prima associazione
che è servita da esempio agli imprenditori italiani.
La novità dell’
associazionismo antiracket è stata in
questi 26 anni quella di avere operatori economici vittime di estorsioni
impegnati a convincere altri imprenditori a denunciare collaborando con le
Forze dell’Ordine. Altresì nel corso di questa esperienza sono venute
consolidandosi modalità di collaborazione finalizzate ad ottenere risultati
nell’azione di contrasto, cercando di ridurre l’esposizione personale di chi denuncia.
L’obiettivo conclusivo è quello di incoraggiare gli operatori economici, sulla
base della positiva esperienza svolta, ad avere fiducia nelle istituzioni e
quindi a scegliere la strada della denuncia collettiva.