Giovedì 18 febbraio 2016 alle ore 10.00, in occasione del quattordicesimo anniversario del barbaro omicidio della Medaglia d’Oro al Valor Civile Federico Del Prete, verrà intitolata a Casal di Principe un’area cittadina alla sua memoria.
L’iniziativa è stato organizzata dal Comitato don Peppe Diana - che nel 2014 si fece già promotore per intitolare una piazza a Del Prete, proprio davanti all'ufficio dove fu ucciso, in via Baracca - insieme con la FAI (Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura Italiane), Libera Caserta, Coordinamento Campano dei Familiari delle Vittime Innocenti di Criminalità, Agrorinasce e Comune di Casal di Principe. La cerimonia avrà inizio all’incrocio fra via Baracca e via Gronchi con la posa di una targa commemorativa ed il successivo incontro presso la Chiesa di san Nicola alle ore 10.30. All’iniziativa interverranno il sindaco del comune di Casal di Principe Renato Natale, il parroco della Chiesa di San Nicola don Franco Picone e Tano Grasso presidente onorario della FAI. Le conclusioni saranno affidate al Commissario Straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura Santi Giuffrè. Alle manifestazione interverrà anche il figlio di Federico Gennaro Del Prete.
Del Prete, sindacalista dello Snaa,
aveva ingaggiato una vera e propria battaglia contro il business del racket e
dell'abusivismo nei mercati casertani e napoletani. Aveva fatto diverse
denunce, tutte firmate di suo pugno. Il giorno dopo il suo barbaro assassino,
avvenuto il 18 febbraio 2002, sarebbe
cominciato il processo contro il vigile urbano di Mondragone , Mattia
Sorrentino, arrestato perché accusato di riscuotere il pizzo nella fiera
settimanale per conto del clan La Torre.
Lo aveva denunciato proprio Del Prete.
Il 18 febbraio di quattordici anni fa, Federico del Prete stava parlando al
telefono nella sede del sindacato in via Baracca. Una stanza a piano terra con
una porta a vetri. Erano da poco passate le 19.30 ed alcuni commercianti
ambulanti lo avevano lasciato da poco solo nel suo piccolo ufficio. Del Prete
cercava di convincerli a denunciare.
Improvvisamente entrò qualcuno dando una spinta violenta alla porta ed
impugnava una pistola calibro 7.65. Cinque colpi in rapida successione colpirono Federico Del Prete allo stomaco e al
torace, lasciandolo a terra senza vita. Accadde tutto in pochi istanti.
La camorra aveva mandato un segnale forte per tutti quelli che avevano deciso
di seguire Federico. Al processo al
Vigile di Mondragone gli effetti furono immediati: tutti i testimoni dissero di
non ricordare. Lasciarono Del Prete solo anche dopo morto.