E’ la vera forza del movimento antiracket. La Federazione antiracket non fa altro che quello che le singole associazioni fanno sul loro territorio: queste mettono insieme gli imprenditori che denunciano, la FAI mette insieme tutte le associazioni. In tal modo, attraverso uno strumento organizzativo, il movimento acquista forza, autorevolezza per interloquire a tutti i livelli con le istituzioni e, soprattutto, offrire alle tante vittime che ancora non denunciano un sicuro punto di riferimento e di appoggio. Non a caso le iniziative della FAI sono state decisive perché il Parlamento adottasse nuove e più efficaci leggi di solidarietà e di contrasto (dalla prima legge antiracket alla legge contro l’usura, dalla legge 44 a quella sull’obbligo di denuncia). La Federazione garantisce alle forze dell’ordine e all’autorità giudiziaria un rigore e una serietà fondate su un metodo collaudato in tre decenni di esperienza. La FAI è oggi diretta da Luigi Ferrucci, un imprenditore di Castel Volturno, che con altri colleghi ha denunciato i camorristi dei clan dei Casalesi che cercavano di imporre il pizzo, tra l’altro, in un momento drammatico dopo l’omicidio di Domenico Noviello. Luigi ha vissuto sulla propria pelle la violenza dell’intimidazione di uno dei più sanguinari gruppi mafiosi; ha sostenuto l’esperienza della testimonianza in tribunale; ha promosso e diretto l’associazione antiracket di Castel Volturno prima di essere eletto presidente nazionale.